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VIENE SPESSO TRATTATA MALE… CHI?

L’Acqua è femmina. L’Acqua si adatta. L’Acqua trascina con sé quello che incontra nel suo cammino. Anche la Terra è femmina. La Terra è paziente. La Terra accoglie. La Terra sopporta. La Terra viene spesso trattata male. Oggi, però non vogliamo parlare ne di Acqua ne di Terra ne di ambiente. Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulla Donna ed è a lei che dedichiamo questo articolo.

La Donna è femmina. La Donna si adatta. La Donna trascina con sé, o meglio tiene per sé, quello che incontra nel suo cammino. La Donna è paziente. La Donna accoglie. La Donna sopporta. La Donna viene spesso trattata male. Eh, già perché la violenza di genere è ormai un’abitudine. Non c’è solo quella fisica ma anche quella verbale e psicologica.

Solo in Italia 89 donne al giorno sono vittime di violenze di qualsiasi tipo e nell’ultimo anno i femminicidi sono stati più di 150. Nella maggior parte dei casi queste tragedie avrebbero potuto essere evitate. Denunciare è spesso difficile e non sempre il coraggio trova il supporto delle istituzioni. Bisogna agire a monte. È necessario un cambiamento di mentalità. La consapevolezza che le donne possono essere e fare molto deve diventare un pensiero condiviso. Non è più tollerabile che ci sia chi abbia il permesso di decidere al posto loro, di prendersi la libertà di imporsi e sottometterle anche con la forza.

Ci sono nazioni in cui la donna viene considerata inferiore. Lo abbiamo visto dalle notizie che ci sono arrivate nei mesi scorsi dall’Afghanistan. Ci ha stupito quel divieto del paese asiatico: “le donne non devono fare sport” perché “non serve che esibiscano il proprio corpo”. Una frase che in un attimo ha spazzato via tutti gli sforzi fatti dalle afghane per conquistarsi diritti che in altre parti del mondo sono ormai assodati.

Nei paesi occidentali non va certo meglio. La parità di genere non ha ancora raggiunto i massimi livelli. A volte le donne sono chiamate a decidere tra lavoro e famiglia e la cura di questa è spesso una “cosa da femmine”. L’uomo è il capo famiglia. Spetta a lui decidere e comandare. Il “gentil sesso” deve sottostare e obbedire. Un modo di pensare come questo non lascia speranza al riscatto femminile. Qualcosa si sta già muovendo per frenare l’ondata maschilista, ma c’è ancora tanto da fare. Vogliamo sperare che le prossime generazioni vedano sempre di più il rispetto delle donne e che esse siano lasciate libere di scorrere, o meglio di vivere, la propria vita.

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