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COP26: È TEMPO DI AGIRE

Ecco ci risiamo. Uno scenario già visto. Leaders politici che si riuniscono per discutere sul clima, proporre soluzioni, fare promesse… o meglio… fare “bla bla bla” come direbbe la nostra amica Greta. Stavolta il palcoscenico è Glasgow e l’evento è la COP26, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico.

Anche questa volta i buoni propositi ci sono: azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050, limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C, ridurre la deforestazione. Ma tra dire e il fare, si sa, c’è di mezzo il mare. Un mare pieno di plastica e d’inquinamento, però.

L’impegno deve andare oltre le parole. Non possiamo deludere ancora le nuove generazioni che con i loro “Fridays for Future” si stanno impegnando per mondo più vivibile. “Passare all’azione”. Lo ha detto anche Sua Maestà. Eh sì, perché nel videomessaggio ai partecipanti, Elisabetta II ha ribadito l’importanza di non sprecare questa occasione. Non c’è più tempo. Bisogna agire. Il nostro pianeta è malato.

Certo, eventi di questo tipo servono a destare l’interesse verso nuovi modi di pensare. La transizione ecologica è in atto. Ogni nazione deve, però, fare la propria parte. Investire nel cambiamento climatico vuol dire prima di tutto investire su noi stessi. Sulla nostra salute e su quella dei nostri figli. Non è più possibile fare spallucce e dire “massì”. Ognuno di noi deve fare la propria parte personale cominciando dal cambiare abitudini anche in casa e al lavoro. Le aziende da parte loro devono attuare strategie e scelte più sostenibili. Non limitiamoci al greenwashing ma agiamo.

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