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Giornata mondiale degli oceani: Fermiamoci e ripartiamo!

Un’enorme distesa blu, una nave che lascia la sua scia, delfini che saltano e laggiù, in fondo, la vedete anche voi, vero? Una balena che se ne sta tranquilla. Chissà a cosa sta pensando? E soprattutto, chissà cos’ha mangiato…

Quella appena descritta sembra la scena iniziale di un buon libro. Uno di quei romanzi dove l’oceano ci fa sognare. Ma purtroppo, ultimamente, c’è poco da fantasticare. I grandi amici blu, quelli che noi italiani non vediamo direttamente ma conosciamo solo viaggiando, gli Oceani, non se la passano bene. Oggi, che è la loro giornata internazionale, ancora una volta, dobbiamo ricordare che tutto l’ecosistema oceanico sta correndo gravi rischi. Pensate che nelle loro acque navigano circa 86 milioni di tonnellate di plastica. Una sostanza, tra le più inquinanti, che mette a repentaglio tutti. Eh sì, perché almeno il 50% dell’ossigeno prodotto sulla terra proviene dagli oceani. Un grande polmone malato.

L’inquinamento mina la biodiversità marina. Negli ultimi anni le acque terrestri hanno assorbito il 30% dell’anidride carbonica prodotta. Questo ha provocato un innalzamento della temperatura acquatica e di conseguenza la difficile sopravvivenza delle specie. Se aggiungiamo pesca intensiva e fuoriuscite di petrolio, beh, c’è poco da stare tranquilli.

È arrivato quindi il momento di fermarsi, cambiare abitudini e ripartire. Ricordate che ogni piccola azione quotidiana, se ripetuta da milioni di persone, può portare a grandi imprese. Guardiamo le nostre case: quanto spreco, quanta plastica. Acqua, detersivi, cosmetici, alimenti, oggettistica, abbigliamento… tutto confezionato o prodotto con materie plastiche. Con la raccolta differenziata, per fortuna, alcuni materiali vengono riciclati. E se provassimo a diminuirli? Abbiamo sempre detto che una buona abitudine è bere dal rubinetto, ma avete mai pensato che anche installare un addolcitore può ridurre i rifiuti? Questo sistema per trattare l’acqua, infatti, permette di risparmiare detersivi, bagnoschiuma, saponi e di allungare la vita degli elettrodomestici.

Forse, non è ancora troppo tardi. Forse, riusciremo a far star meglio gli Oceani e forse alla domanda: “Chissà che cosa ha mangiato la balena?”, potremmo rispondere: “Tanto buon plancton e specie marine” invece di… “Plastica”! Ripartiamo. Facciamolo, però, nel modo giusto.

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