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A cosa serve il carbone della Befana?


Stamattina nella calza della Befana avete trovato un po’ di carbone ? Se no, vuol dire che siete stati buoni. C’è invece qualcuno, anzi qualcosa, che si merita tutto il carbone possibile: l’acqua del rubinetto.

La usate tutti i giorni per cucinare, ma non vi fidate a consumarla così come esce… eh sì… stiamo parlando dell’acqua del rubinetto. Siamo ai primi posti nel consumo di acqua in bottiglia, continuano a comprarla al supermercato eppure ce l’abbiamo a disposizione. Basta un semplice gesto ed ecco che scorre. Il dubbio che ci blocca nel berla senza “cuocerla” è: “chissà che cosa ci sarà dentro?”.

L’acqua di casa nostra è più controllata di quella in bottiglia, infatti la rete idrica deve essere sottoposta a controlli periodici, molto spesso a frequenza settimanale. Per quella imbottigliata i campionamenti avvengono con scadenza annuale. Ma non è ancora abbastanza per poter farci apprezzare l’acqua del rubinetto. Per garantirne la qualità e la sicurezza l’acqua di acquedotto viene clorata. Il cloro fa da “disinfettante” ma lascia quell’odore che spesso si sente all’apertura del rubinetto. Per neutralizzare il cloro insieme agli altri odori e sapori indesiderati e altri tipi di inquinati, entra in campo il carbone attivo.

Il carbone attivo è un materiale fatto principalmente di carbonio vegetale di noce di cocco. Grazie alla sua struttura porosa ad elevata superficie (1 grammo = 1500 mq), è in grado di trattenere al suo interno molte molecole di altre sostanze, tra le quali appunto il cloro, trattenendole e così “adsorbendole”. L’azienda italiana Profine® lo sa bene, infatti nella maggior parte dei sistemi di filtrazione che propone troviamo questo materiale. In casa Profine® la tecnologia del carbone è Carbon Block. Il carbone non è presente in forma granulare ma di blocco, creando così una barriera compatta che trattiene le sostanze indesiderate. Nei prodotti per l’acqua da bere questa sostanza filtrante diventa Silver. Infatti all’azione del carbone si aggiungono gli ioni d’argento per garantire quella batteriostatica.

Caraffe e altri filtri presenti nel mercato usano non un blocco di carbone ma granuli… sembra quasi una sabbietta. La differenza? Non é sempre detto che tutta l’acqua riesca a andare in contatto col carbone e di conseguenza non si ha mai la certezza che tutta tutta l’acqua sia filtrata.

Se volete fidarvi del vostro rubinetto dite alla Befana di portare il carbone all’acqua cattiva, vedrete che poi diventerà più buona! Scherzi a parte… Buona Epifania e Buona Acqua a tutti!

 

 

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