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Bevi dal rubinetto! Te lo dice anche l’Unione Europea.

Italiani grandi bevitori d’acqua. Purtroppo di quella in bottiglia. Ogni abitante del bel paese ne beve più di 200 litri all’anno.  Siamo i più grandi consumatori a livello europeo e i secondi mondiali. Sarà per vecchie credenze che vedono l’acqua in bottiglia più sicura, o per il gusto, non ci si fida di quello che esce dal rubinetto. Per ridurre il consumo dell’acqua in bottiglia, la Commissione Europea ha deciso di rimettere mano alla direttiva sulle acque potabili in modo che vengano apprezzate da tutti.

La nuova direttiva.   Per aumentare la fiducia nell’acqua del rubinetto. L’Unione Europea vuole dare linee guida più precise e che permettano a tutti di poter ritornare alle origini e bere l’acqua a km 0: quella di casa. La nuova direttiva imporrà ai distributori d’acqua di mettere a disposizione degli utenti maggiori informazioni, anche online, su consumo, struttura dei costi e prezzo al litro (che in media è di due millesimi di euro). Inoltre sono stati evidenziati 18 parametri per garantire e migliorare gli standard qualitativi, con maggiore attenzione alle sostanze nutritive.

La sicurezza OMS. Tale disposizioni della Commissione europea sono state decretate seguendo  le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per ridurre batteri e virus patogeni, le sostanze nocive eventualmente presenti, la contaminazione da attività industriali che rilascia sostanze chimiche perfluorate e i sottoprodotti da disinfestazione. La sicurezza è fondamentale per poter non comprare più bottiglie di plastica. L’acqua imbottigliata non è sempre sinonimo di garanzia. Molto dipende dalla conservazione delle bottiglie. Non è un caso che si dica di tenerle lontano da fonti di calore.  Infatti un po’ delle sostanze del contenitore viene trasmessa all’acqua. Questo fenomeno aumenta con temperature più alte.

Rendere l’acqua più buona fa bene anche all’ambiente. L’acqua del rubinetto che viene fornita dagli acquedotti, salvo diverse disposizioni, è potabile. Capita però che non sia sempre gradevole. Il sapore del cloro, molti sali disciolti, alcune problematiche come arsenico, nitrati o pfas, non sempre aiutano a bere direttamente dal rubinetto. Per evitare tutto questo basta affidarsi ad aziende serie che migliorano l’acqua di casa. Una tra tutte Profine®. Trattare l’acqua di casa è quindi il primo passo per bere direttamente dal rubinetto. Quest’azione non solo fa risparmiare a ogni famiglia plastica all’ambiente (30 kg) ma anche CO2 (180 kg) ossido di zolfo (1.09 kg), monossido (0.79 kg), gasolio (33 l) e petrolio (43 kg). Ogni bicchiere d’acqua preso dal rubinetto è quindi un’azione green a tutti gli effetti.

Ora che anche l’Unione Europea ha dato le disposizioni per bere l’acqua del rubinetto, gli italiani abbandoneranno il triste primato di plastica? Ai posteri l’ardua sentenza.

 

 

 

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