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In vacanza sulle Isole di Plastica

Finalmente ci siamo. Oggi è il primo giorno d’estate! Il profumo delle vacanze è nell’aria. Basta chiudere gli occhi e subito si materializzano spiagge incantante, palme e sole. Enormi distese d’acqua pronte ad accoglierci e a farci rilassare. Ma ci sono scenari che sono incubi più che sogni. Gigantesche “piattaforme” galleggianti di plastica minacciano le acque. Costruzioni di servizio? No, di rifiuti. Un inquinamento che va avanti da anni e che mette a repentaglio la salute di molte specie animali e la nostra. Se fare a meno della plastica è impossibile, ridurne l’abuso è fattibile.

La plastica resiste. Una bottiglia di plastica nell’ambiente impiega anche 1000 anni per decomporsi. Se nell’acqua questo processo viene accelerato, il tempo è comunque tanto. Inoltre la decomposizione non significa “eliminazione”. Le materie plastiche si sciolgono in filamenti o particelle che si aggregano dando vita a vere e proprie piattaforme di plastica. Prima di arrivare questi livelli, queste isole galleggianti sono formate da residui di rifiuti che a volte si scompongono diventando pericolosi per l’ambiente e specie animali.

Tutto l’ecosistema è minacciato dalla plastica.  Se immaginiamo l’inquinamento del mare come qualcosa che fa morire le specie marine solo perché “bevono” l’acqua dove c’è plastica o per “contatto”, non è proprio così. Sono molti gli animali che muoiono impigliati nella plastica o che ne ingeriscono interi pezzi. Ma non sono solo gli ospiti del mare a farne le spese. Chi si ciba di pesce è comunque minacciato. In primis nella catena alimentare ci sono gli uccelli come gabbiani e pellicani. É nota ormai a tutti la foto, che girava sui social,  dove si vedeva una carcassa di un volatile con lo stomaco pieno di plastica. Vuoi perché scambiata per un pesce, vuoi perché già all’interno di un pesce, quel povero esemplare ne ha ingoiata un bel po’. Tra la moria di animali e la trasformazione di altri l’ecosistema è compromesso. La salute dell’uomo pure. Infatti piccole quantità di plastica vengono “digerite” da pesci che poi finiscono nelle nostre tavole.

Riduciamo la plastica: partiamo dal bere. Purtroppo della plastica non possiamo fare a meno. Ma ridurla sicuramente sì. Alcune esercizi commerciali hanno già provveduto a sostituire imballaggi e borsette con materiali biodegradabili o di carta. Un ulteriore passo è scegliere quello che beviamo. L’estate si sa è il periodo dove beviamo di più. Quando acquistiamo bibite optiamo per il vetro o la lattina più riciclabili. E per l’acqua? Beviamo quella di casa utilizzando contenitori di vetro. Fuori casa usiamo borracce BPA free da riempire più volte presso casette dell’acqua e fontanelle pubbliche. In questa direzione sta andando l’azienda Profine®. Oltre a offrire le più innovative tecnologie per bere l’acqua di casa e le casette dell’acqua da mettere in posti pubblici, propone anche dei prodotti per gustarla al meglio. Ecco nascere MilkOlè e Borracce Profine®. Le prime bottiglie in vetro per la casa, le seconde borracce BPA free da portare sempre con sé. L’azienda è a prima a credere che un cambio di rotta è possibile: all’interno tutto il personale beve senza plastica. Se tutti adottassimo questa abitudine toglieremo all’ambiente e al mare milioni di kg di plastica e finalmente le uniche isole sarebbero quelle con la sabbia, le palme e tanto relax!

 

 

 

 

 

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